“La scelta dell’orizzonte temporale nelle decisioni di investimento sui mercati finanziari è parte del processo del buon investire” spiega il private banker Fabio Pizzocheri
Qualsiasi scelta d’investimento si voglia portare avanti ci sono dei parametri fondamentali da tener presenti: oltre alla somma da investire, c’è il grado di rischio sostenibile per il risparmiatore,
i rendimenti attesi e, naturalmente, l’orizzonte temporale dell’investimento, cioè il massimo intervallo di tempo a cui si può rinunciare alla somma destinata all’investimento. Un’opzione fondamentale, di cui spesso non si comprende fino in fondo l’importanza.
“La scelta dell’orizzonte temporale nelle decisioni di investimento sui mercati finanziari è parte del processo del buon investire. Se darsi un orizzonte temporale sembra facile come dire
<investo 100mila euro a 5 o 10 anni>, in realtà stiamo sottostimando una scelta che è molto più complessa di quel che appare. E questo perché è esposta non solo a una dimensione temporale, ma a una pluralità di esse” sottolinea Fabio Pizzocheri, Private Banker di Sanpaolo Invest.
Questo perché prima di decidere “quanto tempo” è fondamentale eseguire un’analisi della situazione personale, finanziaria e patrimoniale dell’investitore per creare obbiettivi misurabili e realistici, progettando l’architettura patrimoniale nella complessità del contesto che la circonda, non isolandola da esso. “È doveroso essere consapevoli che l’orizzonte temporale di un investimento deve considerare tutti gli elementi del contesto.
Un investitore può certamente investire a 5, 10 o 15 anni e pensare che questo sia il lungo termine, ma ricordiamoci che la speranza di vita alla nascita è attualmente di 80 anni per un uomo e di 85 per una donna (Istat 2021), con una vita lavorativa tra 35 e 40 anni. Non ha senso far lavorare il proprio capitale, qualunque esso sia, soltanto un decennio” continua Pizzocheri “e parlando di investimenti, pensiamo per esempio alle economie G-7 a cui l’Italia appartiene. Un ciclo economico in queste nazioni, ovvero il lasso temporale di espansione, contrazione e recessione di un’economia reale, dura di media, 9 anni. Un ciclo finanziario, attorno ai 15 anni. Tempo e occasioni ce ne sono e l’aforisma <il tempo nel mercato batte il tempismo con cui si entra nel mercato> è corretto.”
Proprio in questi giorni, l’Inps ha lanciato un nuovo strumento – Pensami - per calcolare la propria pensione futura e dai primi calcoli emerge che per i più giovani diventerà un miraggio: per esempio, un ragazzo che oggi ha 25 anni, in attività da 12 mesi, potrà lasciare il mondo del lavoro anticipatamente a 70 anni e a riposo per vecchiaia a 70 anni e sei mesi.
Ecco perché è fondamentale che “il tuo capitale lavori per te per tutta la tua vita”. E per farlo è importante che il risparmiatore sia seguito passo a passo da un professionista che lo “accompagni” per superare le fasi difficili del mercato, oppure nel caso abbia esigenze di cassa improvvise, ma soprattutto per evitare scelte non fattuali o, nel peggiore dei casi, errori nella scelta degli investimenti. Di fatto è già in fase di progettazione che si evita di finire in queste situazioni. “Si tratta di una materia molto complessa e multidisciplinare. Nelle scelte di investimento la composizione dello stesso è fondamentale, così come lo è utilizzare al meglio il fattore tempo” conclude Pizzocheri
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